In questa fase delicata di riorganizzazione del sistema bancario italiano, che vede trasformazioni profonde legate alla digitalizzazione, all’automazione e a nuovi assetti societari, è fondamentale tenere conto delle esigenze reali dei territori, dei cittadini e dei lavoratori.
Come Comuni dell’Emilia-Romagna, raccogliamo le preoccupazioni espresse in queste ore da diversi amministratori locali, in particolare rispetto alle ricadute territoriali dell’operazione Unicredit-Banco BPM, che rischia di incidere significativamente sulla presenza fisica degli sportelli bancari e dei servizi.
Il nostro appello, come enti locali, è che operazioni di questa portata non siano calate dall’alto, ma prevedano un confronto strutturato con i territori maggiormente coinvolti. L’attenzione deve essere rivolta non solo ai numeri, ma alle persone: ai risparmiatori, ai correntisti, alle piccole e medie imprese che ogni giorno si relazionano con il sistema bancario, così come ai dipendenti che rappresentano un presidio umano e professionale essenziale.
In un momento già segnato da tensioni economiche e geopolitiche, è necessario che le trasformazioni in atto non compromettano ulteriormente l’accessibilità ai servizi, soprattutto nelle aree periferiche, montane e meno urbanizzate, dove il presidio bancario è ancora un punto di riferimento fondamentale per la comunità.